Firmato un Protocollo-Quadro per la gestione delle emergenze climatiche
Nel pomeriggio di ieri è stato sottoscritto tra le Parti Sociali il “Protocollo quadro per l’adozione delle misure di contenimento dei rischi lavorativi legate alle emergenze climatiche negli ambienti di lavoro”, volto a promuovere le buone pratiche al fine di scongiurare infortuni e malattie professionali connessi alle emergenze climatiche (v. allegato).
L’obiettivo del Protocollo è, quindi, quello di coniugare la prosecuzione delle attività produttive con la garanzia di condizioni di salubrità e sicurezza nei luoghi di lavoro.
L’adozione del Protocollo è avvenuta a conclusione di un iter concertativo avviato nell’ambito degli incontri promossi dal Ministero del Lavoro con riferimento alle tutele in caso di condizioni climatiche estreme.
Per tale ragione, le Parti sottoscrittrici del Protocollo hanno chiesto allo stesso Ministero di recepire formalmente il documento con l’impegno a supportarne l’efficacia.
La sottoscrizione del Protocollo va nella direzione indicata da Confartigianato, ovvero quella di affrontare il tema generale dell’impatto degli eventi climatici estremi sulle condizioni di lavoro, di cui l’emergenza caldo è solo un aspetto, attraverso la contrattazione collettiva anche valorizzando gli interventi di regolazione contrattuale assunti a livello nazionale di categoria, territoriale o aziendale.
In tal senso, quindi, il Protocollo, nel confermare il quadro regolatorio già previsto dal D.Lgs. n. 81/2008 in termini di valutazione dei rischi, scongiura un intervento legislativo in materia che avrebbe rischiato di penalizzare i datori di lavoro per eventi non imputabili agli stessi.
La cornice di buone prassi delineata dal Protocollo quadro potrà essere quindi declinata nei diversi accordi attuativi a livello settoriale, territoriale o aziendale al fine individuare misure condivise per la prevenzione dei rischi determinati dalle emergenze climatiche.
In tale ottica l’auspicio è che gli eventuali interventi attuativi del Protocollo possano fungere come riferimento e strumento di supporto per i provvedimenti emergenziali adottati dalle autorità a livello locale, anche al fine di assicurare un quadro unitario per la gestione delle emergenze climatiche.
A fronte dell’impegno assunto nella gestione delle emergenze legate agli eventi climatici, con la sottoscrizione del Protocollo le Parti Sociali hanno chiesto, inoltre, al Ministero del Lavoro di supportarne l’efficacia attraverso una serie di misure, quali:
- l’automatico ricorso agli ammortizzatori sociali in tutte le ipotesi di sospensione o riduzione dell’orario di lavoro, anche stagionale, escludendo gli eventi oggettivamente non evitabili dal limite massimo della CIG;
- un supporto al sistema produttivo al fine di coniugare le esigenze di rimodulazione dell’orario di lavoro con eventuali provvedimenti che dovessero condizionarne l’applicazione (si pensi, a titolo esemplificativo, alle c.d. ordinanze antirumore);
- tutelare le imprese da eventuali responsabilità derivanti da una ritardata consegna dei lavori dovuta all’osservanza di quanto previsto dalle ordinanze pubbliche (a titolo esemplificativo, il blocco dei cantieri a seguito delle ordinanze regionali anti-caldo) o dai protocolli attuativi.
Il Protocollo sarà nei prossimi giorni recepito in un decreto ministeriale.