DETRAZIONE PER FIGLI A CARICO
La detrazione per figli tra 21 e 30 anni non esclude, al compimento del 30° anno, la possibilità di considerarli fiscalmente a carico; questo in sintesi quanto affermato dall’Agenzia delle Entrate nella risposta all'interpello n. 243/2025.
La legge di Bilancio 2025 ha introdotto modifiche significative al Testo Unico, ridefinendo l'ambito soggettivo di applicazione delle detrazioni per figli a carico. In particolare, viene fissato un limite anagrafico oltre il quale il beneficio non è più riconosciuto, salvo in presenza di disabilità. Questo nuovo assetto ha generato numerosi dubbi operativi. Il nodo centrale riguarda la possibilità di continuare a considerare fiscalmente a carico un figlio che abbia compiuto 30 anni, ai fini della fruizione delle detrazioni e deduzioni per oneri e spese sostenuti nel suo interesse.
Distinzione del concetto di familiare a carico
Il chiarimento più rilevante fornito dall'Agenzia delle Entrate riguarda la distinzione concettuale tra "figlio per il quale spetta la detrazione" e "figlio fiscalmente a carico". Il fatto che il figlio abbia superato il 30° anno di età non comporta, in sé, la perdita dello status di familiare a carico. Infatti, resta pienamente applicabile la norma secondo cui sono considerati a carico i familiari con reddito complessivo non superiore a 2.840,51 euro, elevato a 4.000 euro per i figli fino a 24 anni. Il superamento del limite d'età previsto per le detrazioni non incide sulla possibilità di indicare il figlio come a carico prima nella Certificazione Unica (se lavoratore dipendente) e poi per tutti i contribuenti nel modello dichiarativo, né preclude il diritto a deduzioni e detrazioni per spese sostenute nel suo interesse, purché siano rispettati i limiti reddituali previsti.