InformaImpresa 01 - 2014 - page 30

per cercare di organizzare al meglio l’iniziativa, al fine
di evitare alle imprese associate problemi e inconve-
nienti. Ovviamente, Confartigianato, è stata anche coin-
volta nella lettura del manuale predisposto dai tecnici
dello SPISAL di Vicenza, per apportare gli eventuali mi-
glioramenti o per comprendere il significato di aspet-
ti che poi avrebbero potuto portare complicazioni al-
le imprese. Quindi va precisato che tutto il lavoro di
manualistica è assolutamente da riconoscere al buon
lavoro dei funzionari dello SPISAL di Vicenza che, do-
po una serie di precedenti visite ad alcune autofficine,
hanno saputo rendere semplici e facilmente compren-
sibili aspetti riguardanti la sicurezza sul lavoro. In par-
ticolare il manuale ha puntato con determinazione al-
le fasi della lavorazione, visto che l’obiettivo primario
di questa attività era di tipo prevenzionistico, ovvero
quello di dare indicazioni utili al fine di evitare infortu-
ni e incidenti sul lavoro.
Confartigianato ha quindi organizzato una serie di
eventi per divulgare l’iniziativa alle autofficine presen-
ti nell’intero territorio dello SPISAL, ed inoltre ha strut-
turato un apposito servizio di assistenza continuativa
per il settore.
A distanza di un paio d’anni lo SPISAL ha quindi sostan-
zialmente concluso questa iniziativa e, il 20/12/2013,
ha fatto pervenire alla Confartigianato i risultati dell’at-
tività svolta. I questionari inviati alle imprese sono stati
279 e ne sono ritornati 203, pari al 73% del totale. L’at-
tività ispettiva con sopraluogo ha coinvolto 221 azien-
de e di queste, 188 avevano restituito il questionario e
33 invece non lo avevano fatto. E’ stata verificata anche
l’attendibilità data con le risposte al questionario e, fra
queste, era stata prevista la possibilità di indicare co-
me “non pertinenti” le situazioni che non ricorrevano
nella specifica attività dell’impresa, in quanto una da-
ta attività poteva anche non essere effettuata e quindi
anche i fattori di rischio potevano non essere presen-
ti. Lo SPISAL ha però evidenziato che, a seguito delle
ispezioni, in alcune situazioni certe risposte sono di
dubbia corrispondenza, in quanto è improbabile, se non
impossibile che per una autofficina non ci siano alcune
fasi della lavorazione.
Di seguito si riportano alcune delle considerazioni del-
lo SPISAL ma, per opportuna e completa conoscenza di
tutta l’analisi conclusiva fatta, si rimanda alla lettura
della stessa riportata on line.
Domande in merito all’igiene
e sicurezza delle diverse fasi del lavoro
Risposte date
dalle aziende
nel questionario
Verifiche effettuate
dal personale SPISAL
durante il sopraluogo
Segnaliamo le molte
risposte “non perti-
nente” e le risposte
“negative” dei punti
4, 16, 18 e 1.
E’ preoccupante che:
- il 20% delle azien-
de ammetta di avere
soppalchi accessi-
bili non ben protet-
ti contro il rischio
di caduta dall’alto
o senza indicazione
della portata.
- nel 23% delle au-
tofficine le buche di
ispezione vengano
dichiarate prive del-
le caratteristiche di
sicurezza (protezioni
contro le cadute, ac-
cessi adeguati, ecc.)
Per il 50% delle domande non
si è trovata una buona corri-
spondenza tra quanto dichia-
rato dalla ditta e quanto veri-
ficato in sede di sopralluogo
(scarsa veridicità nelle rispo-
ste date nel questionario).
In particolare:
- solo il 33% dei cancelli o
portoni controllati in sede di
sopralluogo rispondono ai re-
quisiti di sicurezza previsti
dalla norma UNI –EN 12453
(mentre il 79% delle aziende
ne dichiarava la conformità);
- il 24% delle buche di ispe-
zione controllate posseggono
le caratteristiche di sicurez-
za (contro il 70% dichiarato
dall’azienda);
- solo il 39% delle ditte ispe-
zionate mette a disposizione
degli addetti indumenti ad
alta visibilità per il recupe-
ro in esterno degli autovei-
coli (contro l’84% dichiarato
dall’azienda)
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