Modalità di smaltimento dei rifiuti elettronici.

Per gli operatori dell’ICT alcuni aspetti della normativa ambientale e della sicurezza.

Seppure in maniera diversa dalle altre azienda, anche gli operatori dell’ICT (Information e Comunication Tecnology), sono soggetti ad alcuni aspetti legati alla normativa ambientale e a quella della sicurezza sul lavoro. Ovviamente la tipicità dell’attività, riconduce gli obblighi ambientali a pochi aspetti, mentre per la sicurezza sul lavoro sono sostanzialmente simili a quelli di tutte le altre aziende.

Nel caso specifico delle imprese dell’ICT, appare evidente che la strumentazione utilizzata è sostanzialmente quella tipica di un ufficio, per quanto, molto probabilmente, costantemente rinnovata e innovativa, per effetto dello sviluppo constante di nuove tecnologie per il settore. Se quanto affermato corrisponde al vero, si può affermare che le attrezzature tipiche che ritroviamo in queste imprese sono i computer e le stampanti o comunque attrezzature a base elettronica. Tali strumenti di lavoro, hanno un loro ciclo di vita, che evidentemente alla sua conclusione comporta la necessità di provvedere al loro corretto smaltimento. Dal momento in cui l’imprenditore decide di "sbarazzarsi" di un computer, anziché di una stampante, ecco che questo, per effetto della normativa ambientale, diventa un rifiuto elettronico che deve essere smaltito correttamente e attraverso strutture autorizzate. Nel caso in cui l’impresa acquisti un nuovo prodotto (esempio un pc) e debba eliminarne uno analogo, quest’ultimo potrà essere consegnato al rivenditore che ha l’obbligo di ritirarlo, senza applicare alcun costo. In alternativa i rifiuti elettronici possono essere comunque smaltiti negli ecocentri. Vale la pena di evidenziare che i costi per lo smaltimento di questi rifiuti, sono già inclusi in quelli per l’acquisto degli stessi a inizio vita. Si tratta poi di verificare se l’impresa è soggetta alla tenuta del registro dei rifiuti, in quanto gli stessi sono rifiuti speciali, e quindi soggetti ad apposita normativa. Particolare attenzione merita anche il caso del recupero delle cartucce toner, che spesso vengono sostituite da chi effettua la manutenzione delle macchine (es. stampanti) che sono a noleggio. In questo caso la cartuccia sostituita si configura come un rifiuto avviato al recupero da chi effettua la manutenzione e non da chi fa uso della stampante, in quanto si è presenza di una produzione di rifiuti su una macchina a noleggio di proprietà di terzi, che curano la manutenzione e generalmente anche la sostituzione delle cartucce esaurite. Di conseguenza tutto ciò che fa riferimento al riciclo di queste cartucce fa capo al proprietario della macchina e non all’utilizzatore. La materia è particolare e quindi, per chi ha necessità di chiarimenti, è possibile contattare il settore ambiente di Confartigianato Vicenza.

Passando invece al tema della sicurezza sul lavoro, vale la pena di evidenziare due, fra i diversi aspetti che possono riguardare anche le imprese dell’ICT, ovvero, l’obbligo di effettuare la valutazione dei rischi e il conseguente documento di valutazione e la formazione obbligatoria dei dipendenti. Ovviamente questa specifica normativa riguarda in particolare le aziende con dipendenti e le società, ma si suggerisce di confrontarsi con il settore sicurezza di Confartigianato Vicenza per valutare se si è soggetti a tali obblighi. Per quanto riguarda il documento di valutazione dei rischi, si deve segnalare che per le aziende che occupano fino a dieci lavoratori, viene a cessare, dal 31 maggio 2013, la possibilità di avvalersi dell’apposita autocertificazione sostitutiva di tale valutazione. Di conseguenza scatta l’obbligo formare per tale documento, per quanto riguarda la formazione dei dipendenti , corre l’obbligo di effettuarla al più presto in quanto obbligatoria, e in tale senso è possibile contattare il centro formativo della Confartigianato di Vicenza, che è il Cesar, che fornirà le indicazioni e l’assistenza necessaria.