IL MODELLO IVA TR 2025

Cosa cambia e cosa sapere

Dal 21 marzo 2025, l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato sul proprio sito il nuovo modello IVA TR, che va utilizzato a partire dal primo trimestre 2025. Anche se non c’è stato un provvedimento formale, le nuove istruzioni sono già operative.

A cosa serve il modello Iva TR

Il modello IVA TR consente ai contribuenti di chiedere il rimborso oppure utilizzare in compensazione il credito IVA maturato in ciascun trimestre (primo, secondo o terzo), a patto che:

  • l’importo superi 582,28 euro;
  • sia rispettato almeno uno dei requisiti previsti dall’art. 30, comma 2, del DPR 633/72.

Il modello deve essere inviato telematicamente all’Agenzia delle Entrate entro l’ultimo giorno del mese successivo alla fine del trimestre. Quindi, per il primo trimestre 2025, la scadenza è fissata al 30 aprile 2025.

Cosa cambia nel nuovo modello?

Le modifiche principali mirano a semplificare e rendere più flessibile la gestione del credito IVA, soprattutto per le attività agricole.

Le novità più rilevanti:

  • sono stati aggiornati il quadro TA (operazioni attive)e quadro TB (operazioni passive);
  • sono stati eliminati vecchi codici IVA non più in uso;
  • è stato introdotto un sistema a due blocchi: uno con le aliquote ordinarie prestampate (4%, 5%, 10%, 22%) e l’altro con righi liberi per indicare le percentuali di compensazione agricole (senza necessità di aggiornare il modello ogni volta che cambiano).

Rimborso del credito IVA: cosa serve in base al profilo fiscale

Per chiedere il rimborso del credito IVA trimestrale, le modalità di presentazione variano in base all'affidabilità fiscale del contribuente, misurata dal punteggio ISA, e dall’eventuale adesione al Concordato Preventivo Biennale (CPB).

Se non si è aderito al CPB, si può ottenere il rimborso fino a 30.000 euro senza bisogno di visto o garanzie. Per importi superiori, servono sia il visto di conformità che una dichiarazione sostitutiva, ma non è necessaria la garanzia se presenti entrambi (salvo i casi di contribuenti considerati a rischio).

Chi ha un punteggio ISA più alto (8 o superiore) può chiedere rimborsi più alti senza adempimenti aggiuntivi: fino a 50.000 euro se il voto è tra 8 e 8,99, e fino a 70.000 euro se il voto è da 9 in su.

Se, invece, si è aderito al CPB, si ha accesso al massimo beneficio: può essere richiesto il rimborso fino a 70.000 euro senza necessità di visto, dichiarazioni o garanzie, a meno che non ci siano situazioni a rischio come attività appena avviate o accertamenti pregressi.

 

  • Data inserimento: 18.04.25
  • Inserito in:: FISCO
  • Notizia n.: 6709