Riceviamo a pubblichiamo comunicazione di Confartigianato del Veneto.
Il Ministero della Salute ha recentemente pubblicato le “Linee guida per il controllo di Escherichia coli produttori di Shiga-tossine (STEC) nel latte non pastorizzato e nei prodotti derivati”. (ved. allegato)
Il documento, frutto del lavoro del tavolo tecnico istituito presso il ministero, ha lo scopo di definire misure di mitigazione più stringenti volte a garantire la sicurezza alimentare e ridurre il rischio di gravi infezioni da Escherichia coli associate al consumo di latte crudo e prodotti derivati tra i quali figurano i formaggi: Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Fontina, Taleggio, Robiola, Morlacco e Gorgonzola.
È importante notare che la sicurezza dei formaggi a latte crudo può variare a seconda della stagionatura e del metodo di produzione. I formaggi a lunga stagionatura, come il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano, sono generalmente considerati più sicuri grazie al processo di invecchiamento che riduce il rischio di contaminazione batterica. Altri formaggi, come quelli a pasta molle o erborinati, potrebbero comportare un rischio maggiore, soprattutto per i bambini e le donne in gravidanza.
Le infezioni da STEC possono manifestarsi in modo variabile: da forme lievi o asintomatiche fino a diarrea emorragica e sindrome emolitico-uremica (SEU), principale causa di insufficienza renale acuta nei bambini.
Il documento fornisce indicazioni pratiche sia per gli operatori, utili in fase di autocontrollo, sia per le ASL impegnate nella vigilanza e nei controlli ufficiali, al fine di garantire una gestione più efficace del rischio STEC.
Le linee guida devono essere considerate flessibili per l’adozione individuale, in considerazione della grande diversificazione delle filiere nazionali dei formaggi a latte non pastorizzato. inoltre, sono complementari e devono essere utilizzate congiuntamente ai dettami normativi, ai codici di buone prassi e agli standard internazionali.
Del documento, si evidenzia in particolare, il capitolo 7.3.3 dove sono riportate alcune indicazioni che possono essere utili per definire un piano di campionamento presso le imprese di trasformazione: