La manovra di bilancio per il 2026 interviene sui bonus edilizi confermando l’impianto agevolativo del 2025, evitando così l’applicazione automatica delle aliquote ridotte che, in assenza di correttivi, sarebbero entrate in vigore dal 1° gennaio 2026.
Un sistema confermato su due livelli di detrazione
Anche per il 2026 resta in vigore il meccanismo a doppia aliquota, già applicato nel 2025, che differenzia la misura della detrazione in base alla tipologia di immobile:
Le detrazioni continuano a essere ripartite in dieci quote annuali di pari importo, con un limite massimo di spesa pari a 96.000 euro per unità immobiliare.
Dal punto di vista tecnico, la manovra non introduce nuove agevolazioni, ma congela le aliquote più favorevoli, rinviando al 2027 l’applicazione del regime ordinario meno vantaggioso già previsto dalla normativa.
Quali interventi restano agevolati nel 2026
Nel perimetro delle detrazioni confermate rientrano i principali interventi edilizi:
Per tutte queste tipologie di intervento, nel 2026 non cambiano né le percentuali di detrazione né le modalità di recupero fiscale, elemento che consente a contribuenti e operatori di lavorare in un contesto di maggiore certezza.
Bonus mobili ed elettrodomestici: proroga anche per il 2026
La manovra conferma anche il bonus mobili ed elettrodomestici, mantenendo le condizioni già note:
Resta il collegamento obbligatorio a un intervento edilizio agevolato e la necessità che i lavori siano avviati prima dell’acquisto dei beni. Anche in questo caso, il recupero della detrazione avviene in dieci rate annuali.
Le agevolazioni che escono dal perimetro
Accanto alle conferme, il 2026 segna anche alcune uscite definitive dal sistema dei bonus:
Il quadro complessivo evidenzia una razionalizzazione degli incentivi, con l’obiettivo di concentrare le risorse sui bonus strutturali e meno distorsivi.
Lo scenario dal 2027: riduzione rinviata, non cancellata
È importante sottolineare che la manovra non elimina la riduzione delle detrazioni, ma la rinvia.
Dal 2027, in assenza di nuovi interventi legislativi, le aliquote torneranno al regime ordinario:
Il 2026 rappresenta quindi un anno ponte, nel quale è ancora possibile beneficiare di condizioni fiscali più favorevoli rispetto a quelle previste nel medio periodo.