SPISAL di VICENZA e autofficine: analisi sull’iniziativa effettuata dal 2011 al 2013. Questionario e conseguenti sopraluoghi ispettivi

Luci e ombre vengono evidenziati dall’analisi conclusiva, predisposta dallo SPISAL di Vicenza, a seguito dell’importante iniziativa promossa per il comparto dell’autofficina

Nell’ultimo periodo del 2011 e fino al 2013, lo SPISAL di Vicenza ha avviato un’azione di prevenzione e controllo, in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, nel comparto delle autofficine. L’azione si è strutturata sostanzialmente in alcune fasi:

- invio alle autofficine di un manuale specifico in materia di salute e sicurezza sul lavoro

- invio alle autofficine di un questionario da restituire compilato allo Spisal entro 30 giorni dal ricevimento dello stesso. Il questionario era strutturato con più domande riguardanti:

  • domande in merito all’igiene e sicurezza nelle diverse fasi del lavoro
  • domande in merito alla formazione
  • domande in merito alla valutazione dei rischi

- sopraluogo per la verifica effettiva delle condizioni di igiene e sicurezza per ciascuna azienda.

Confartigianato prima dell’avvio dell’iniziativa si è incontrata più volte con i tecnici dello SPISAL di Vicenza, per cercare di organizzare al meglio l’iniziativa, al fine di evitare alle imprese associate problemi e inconvenienti. Ovviamente, Confartigianato, è stata anche coinvolta nella lettura del manuale predisposto dai tecnici dello SPISAL di Vicenza, per apportare gli eventuali miglioramenti o per comprendere il significato di aspetti che poi avrebbero potuto portare complicazioni alle imprese. Quindi va precisato che tutto il lavoro di manualistica è assolutamente da riconoscere al buon lavoro dei funzionari dello SPISAL di Vicenza che, dopo una serie di precedenti visite ad alcune autofficine,  hanno saputo rendere semplici e facilmente comprensibili aspetti riguardanti la sicurezza sul lavoro. In particolare il manuale ha puntato con determinazione alle fasi della lavorazione, visto che l’obiettivo primario di questa attività era di tipo prevenzionistico, ovvero quello di dare indicazioni utili al fine di evitare infortuni e incidenti sul lavoro.

Confartigianato ha quindi organizzato una serie di eventi per divulgare l’iniziativa alle autofficine presenti nell’intero territorio dello SPISAL, ed inoltre ha strutturato un apposito servizio di assistenza continuativa per il settore.

A distanza di un paio d’anni lo SPISAL ha quindi sostanzialmente concluso questa iniziativa e, il 20/12/2013, ha fatto pervenire alla Confartigianato i risultati dell’attività svolta. I questionari inviati alle imprese sono stati 279 e ne sono ritornati 203, pari al 73% del totale. L’attività ispettiva con sopraluogo ha coinvolto 221 aziende e di queste, 188 avevano restituito il questionario e 33 invece non lo avevano fatto. E’ stata verificata anche l’attendibilità data con le risposte al questionario e, fra queste, era stata prevista la possibilità di indicare come “non pertinenti”  le situazioni che non ricorrevano nella specifica attività dell’impresa, in quanto una data attività poteva anche non essere effettuata e quindi anche i fattori di rischio potevano non essere  presenti. Lo SPISAL ha però evidenziato che, a seguito delle ispezioni,  in alcune situazioni certe risposte sono di dubbia corrispondenza, in quanto è improbabile, se non impossibile che per una autofficina non ci siano alcune fasi della lavorazione.

Di seguito si riportano alcune delle considerazioni dello SPISAL ma, per opportuna e completa conoscenza di tutta l’analisi conclusiva fatta, si rimanda alla lettura della stessa riportata in allegato.

Domande in merito all’igiene e sicurezza delle diverse fasi del lavoro

Risposte date dalle aziende nel questionario

Verifiche effettuate dal personale SPISAL durante il sopraluogo

Segnaliamo le molte risposte “non pertinente” e le risposte “negative” dei punti 4, 16, 18 e 1.

E’ preoccupante che:

- il 20% delle aziende ammetta di avere soppalchi accessibili non ben protetti contro il rischio di caduta dall’alto o senza indicazione della portata.

- nel 23% delle autofficine le buche di ispezione vengano dichiarate prive delle caratteristiche di sicurezza (protezioni contro le cadute, accessi adeguati, ecc.)

 

Per il 50% delle domande non si è trovata una buona corrispondenza tra quanto dichiarato dalla ditta e quanto verificato in sede di sopralluogo (scarsa veridicità nelle risposte date nel questionario). In particolare:

- solo il 33% dei cancelli o portoni controllati in sede di sopralluogo rispondono ai requisiti di sicurezza previsti dalla norma UNI –EN 12453 (mentre il 79% delle aziende ne dichiarava la conformità);

- il 24% delle buche di ispezione controllate posseggono le caratteristiche di sicurezza (contro il 70% dichiarato dall’azienda);

- solo il 39% delle ditte ispezionate mette a disposizione degli addetti indumenti ad alta visibilità per il recupero in esterno degli autoveicoli (contro l’84% dichiarato dall’azienda)

 

Domande in merito alla formazione

 

Risposte date dalle aziende nel questionario

Verifiche effettuate dal personale SPISAL durante il sopraluogo

Il 93% delle ditte afferma di effettuare interventi formativi sui rischi generali e specifici in occasione di nuove assunzioni.

Nella metà delle ditte ispezionate vengono documentati interventi di formazione in occasione di nuove assunzioni.

 

Domande in merito alla valutazione dei rischi

 

Risposte date dalle aziende nel questionario

Verifiche effettuate dal personale SPISAL durante il sopraluogo

Il 28% delle autofficine ritiene che il documento di valutazione dei rischi o l’autocertificazione dell’avvenuta valutazione (quest’ultima possibile fino al 30.6.2012) non sia pertinente rispetto alla propria attività lavorativa (quesito n. 22) e 24% è il dato medio di opzione non “non pertinente” per i singoli rischi elencati al quesito n. 21. Inoltre, dalle risposte date risulta che:

- il 13% non ha valutato il rischio stress correlato al lavoro

- per il 7%, viene ignorato il rischio legato alla viabilità e movimentazione (interna e del piazzale)

- per un altro 7%, il rischio legato alle vibrazioni.

- l’8% non valuta il rischio legato alla movimentazione manuale dei carichi

Non si è trovata una buona corrispondenza tra quanto dichiarato dalla ditta e quanto verificato in sede di sopralluogo (scarsa veridicità nelle risposte date nel questionario). In particolare:

- il 55% non valuta il rischio da stress correlato al lavoro;

- il 55% delle aziende non valuta i rischi legati alla viabilità e movimentazione (interna e del piazzale);

- il 55% delle aziende non valuta il rischio legato alle vibrazioni;

- il 57% delle ditte viste non valutano il rischio legato alla movimentazione manuale dei carichi.

 

In allegato si riportano i file contenenti il manuale per le autofficine in materia di salute e sicurezza sul lavoro, il questionario e l’analisi conclusiva dell’iniziativa predisposta dallo SPISAL di Vicenza.

  • Data inserimento: 20.12.13