Sistri – dopo l’abrogazione avvenuta con il decreto legge, il Parlamento lo reintroduce. Nessuna differenza fra maggioranza e opposizione

Dal 9 febbraio 2012 le aziende (meno quelle che hanno fino a 10 dipendenti), dovranno avviare il Sistri. Fino a dicembre si testa il programma, con modalità da concordare con le associazioni di categoria

Mai visto una cosa del genere. Dopo che è stato istituito, il Sistri ha visto tre proroghe, un’abrogazione, la sua reintroduzione, …e disagi infiniti per le aziende. Più di 300.000 sono le aziende che hanno aderito obbligatoriamente al Sistri, e tutte avevano visto positivamente l’abrogazione di tale sistema. Indifferente a questo segnale, il Parlamento ha votato per la reintroduzione del Sistri. La motivazione è, che il non reintrodurlo come obbligo, sarebbe stato un regalo alle ecomafie. Il sistema delle imprese la vede diversamente, in quanto reputa che il Sistri, non sia altro che un ulteriore appesantimento per la gestione aziendale. Nulla si dice, nella norma approvata, per quanto riguarda i contributi versati dalle imprese negli ultimi due anni, senza avere alcun beneficio o servizio.

Di seguito si riporta quanto il Parlamento ha licenziato e quindi emanato con il decreto legge 138/2011, convertito dalla legge 148/2011.

All’articolo 6 del DL 138/2011 convertito dalle legge 148/2011, viene previsto quanto segue:

-          fino al 15 dicembre 2011, il Sistri assicura la verifica tecnica delle componenti software e hardware, anche ai fini dell’eventuale implementazione di tecnologie di utilizzo più semplice, rispetto a quelle attualmente previste, organizzando, in collaborazione con le associazioni di categoria maggiormente rappresentative, il test di funzionamento con l’obiettivo della più ampia partecipazione degli utenti;

-          confermato l’avvio del Sistri, per le imprese che hanno fino a dieci dipendenti ad una data non antecedente il 1° giugno 2012. A tale riguardo il Ministero dell’Ambiente deve ancora definire la data in questione;

-          dal 9 febbraio 2012 devono avviare il Sistri

  • le imprese e gli enti  produttori di rifiuti speciali pericolosi e/o non pericolosi che hanno più di dieci dipendenti
  • le imprese e gli che effettuano il trasporto dei rifiuti, gli intermediari e i commercianti di rifiuti, le imprese che effettuano operazioni di recupero e smaltimento dei rifiuti (in pratica tutti i gestori di rifiuti);

-          entro il 15 dicembre 2011, dovrà essere emanato un decreto ministeriale, nel quale dovranno essere individuate specifiche tipologie di rifiuti, alle quali, in considerazione della quantità e dell’assenza di specifiche caratteristiche di criticità ambientale, che potranno continuare con l’attuale gestione amministrativa e quindi non saranno vincolati all’utilizzo del programma informatizzato del Sistri. Questo significa che potranno continuare con l’attuale registro di carico e scarico dei rifiuti, l’utilizzo del formulario per la fase del trasporto dei rifiuti, quando smaltiti o avviati al recupero, e la presentazione del MUD entro il 30 aprile di ogni anno;

-          gli enti e le imprese che producono esclusivamente rifiuti soggetti al ritiro obbligatorio da parte di sistemi di gestione regolati per legge possono delegare gli adempimenti relativi al Sistri ai consorzi di recupero (sistema CONAI, COBAT, Consorzi pneumatici, RAEE,  Polieco, ….). E’ giusto evidenziare che questa fattispecie è generalmente improbabile, in quanto è molto difficile, ma non impossibile, che un’azienda produca solo rifiuti destinati ai soggetti di cui sopra.

Fermo restando quanto sopra, sorprende, visto anche le molte polemiche di questi ultimi mesi,  che non venga affrontato il problema dei contributi versati dalle imprese, nel 2010 e nel 2011. Si ritiene infatti che i contributi versati debbano essere restituiti oppure tenuti in considerazione per gli anni futuri. Inoltre Confartigianato Vicenza, ritiene che debbano essere rivisti al ribasso i contributi annuali per il Sistri. In tale senso sarebbe anche opportuno conoscere come e dove vengono destinati.

Informazioni possono essere richieste al settore ambiente di Confartigianato Vicenza