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Questo aspetto può rappresentare un buon punto di ri-ferimento per valutare la qualità di un impianto elettri-co e conseguentemente favorire le imprese installatrici che hanno sempre operato dando priorità alla qualità; infatti ora si potrà valutare un impianto non in base al colore delle placche ma in base alle reali dotazioni che vengono incorporate nello stesso.

Il vantaggio poi per la committenza è immediatamente riscontrabile in sede di preventivo. Sarà infatti più fa-cile il confronto in quanto le dotazioni che deve avere un impianto ora sono indicate da una normativa sgom-brando il campo da incomprensioni tra le parti. L’allegato normativo rappresenta un’evoluzione cultu-rale che modifica il concetto d’impianto elettrico, am-pliando la portata degli obiettivi classici della protezio-ne e dell’affidabilità. Nella Dichiarazione di Conformità si dovrà quindi indicare dal prossimo primo settembre non solo che è stata applicata la norma CEI 64-8 e cioè che l’impianto è stato realizzato a regola d’arte (e quin-di si è applicato anche l’allegato A) e che si sono in-stallate almeno le dotazioni e le prestazioni previste dal Livello 1, ma, se si realizza un impianto di livello 2 o di livello 3, si potrà specificarlo nella Dichiarazione di conformità, lasciando un documento che attesta la buona fattura dell’impianto realizzato.

Oltre alle novità prestazionali ci sono altre innovazioni che riguardano gli aspetti più tecnici. Oltre ad alcune correzioni di carattere formale (agli articoli 314.1 parte commento, 526.1 parte commento, capitolo 53, parte commento), in cui si introducono i riferimenti al nuovo allegato, la variante fa riferimento alla Norma CEI EN 62423 “Interruttori differenziali di Tipo B con e senza sganciatori di sovracorrente incorporati per installazio-ni domestiche e similari”.

La variante approfondisce quanto introdotto (CEI 64-8 ed. V1 del 2007) all’articolo 531.2.1.4, circa la prote-zione contro le correnti di guasto non sinusoidali. Vie-ne infatti sostituito il commento, ed introdotta la clas-sificazione dei dispositivi di protezione tenendo conto della EN 62423.

Vediamo quindi alcuni punti innovativi della variante: - Gli impianti devono essere dimensionati per una po-tenza (contrattuale di fornitura) di almeno 3 kW in uni-tà abitative di superficie fino a 75 m2 e di almeno 6 kW per superfici superiori.

- I cavi devono essere sfilabili (ad esclusione degli im-pianti realizzati in elementi edilizi prefabbricati). Il dia-metro interno delle tubazioni deve essere almeno 1,5 volte il diametro del cerchio circoscritto al fascio dei cavi.

- La sezione del montante che collega il punto di con-segna del distributore all’unità abitativa non deve es-sere inferiore a 6 mm².

- L’interruttore alla base del montante, qualora si tratti di un interruttore differenziale, deve essere selettivo (selettività totale) nei confronti di tutti gli interruttori differenziali situati a valle nell’unità abitativa e/o dota-to di SRD (dispositivo di richiusura automatica). - Al fine di garantire un livello sufficiente di continuità di servizio dell’impianto, la protezione differenziale de-ve essere suddivisa su almeno due interruttori. Si rac-comanda l’uso di interruttori differenziali caratterizzati da una elevata insensibilità ai disturbi (scatti intempe-stivi) e/o di interruttori differenziali dotati di SRD (di-spositivi di richiusura automatica). Inoltre l’allegato A consiglia l’impiego di interruttori differenziali di tipo A, per la protezione dei circuiti che alimentano lavatrici,

condizionatori fissi e altri apparecchi dotati di moto-ri a velocità variabile (ad es. alimentati con inverter). Gli interruttori differenziali sono classificati in tre ca-tegorie secondo il loro intervento alle diverse forme d’onda della corrente differenziale. Il corretto interven-to (per soglia e tempo) è assicurato con le seguenti for-me d’onda:

- Tipo AC: correnti differenziali alternate sinusoidali; - Tipo A: come tipo AC e inoltre correnti pulsanti unidi-rezionali anche sovrapposte ad una corrente continua di 6 mA;

- Tipo B: Come il tipo A e inoltre correnti alternate si-nusoidali fino a 1000 Hz e correnti continue senza on-dulazioni.

- In alternativa a punti luce a soffitto e/o a parete de-vono essere predisposte prese alimentate tramite un dispositivo di comando dedicato (prese comandate) in funzione del posizionamento futuro di apparecchi mo-bili di illuminazione (da pavimento e da tavolo). - Almeno una presa TV in ogni locale deve avere accan-to la predisposizione per 6 prese di energia (per even-tuali ulteriori prese TV nello stesso locale è sufficiente una sola presa di energia).

- Accanto alle prese telefoniche si deve installare al-meno una presa di energia (ad es. per poter alimentare telefoni cordless o modem).

- In ogni locale, almeno una delle prese e l’interruttore luce devono essere installati in prossimità del lato bat-tuta porta del locale (lato interno o esterno).

- Il comando dei punti luce situati all’esterno (balco-ni, terrazze, giardini) e in generale per tutti quelli non direttamente visibili, deve essere associato a una spia di segnalazione, che può essere integrata nel comando medesimo, atta a segnalare lo stato di ACCESO dell’ap-parecchio comandato.

- Per evitare che troppe prese siano collegate in serie, l’entra-esci sui morsetti delle prese è ammesso soltan-to all’interno della stessa scatola porta frutti oppure tra due scatole successive, senza limiti per la loro distanza (questa prescrizione non si applica ai circuiti ausiliari o di segnale). Resta possibile collegare in serie più scato-le porta frutto con un unico tubo purché ogni linea non alimenti più di due scatole.

- Ogni unità abitativa deve essere dotata di uno o più quadri di distribuzione (facilmente accessibili dall’uten-te) e di un interruttore generale con funzione di inter-ruttore d’emergenza (la precedente versione della nor-ma CEI 64-8 non lo prevedeva). L’interruttore generale, qualora sia differenziale, deve essere selettivo (seletti-vità totale differenziale) nei confronti degli interruttori differenziali a valle, oppure deve essere dotato di SRD. Per permettere successivi ampliamenti, i quadri devono essere dimensionati per il 15% in più dei moduli instal-lati, con un minimo di due moduli.

- Il quadro di arrivo (principale) dell’unità abitativa de-ve essere raggiunto direttamente dal conduttore di protezione proveniente dall’impianto di terra dell’edifi-cio, al fine di permettere la corretta messa a terra degli eventuali SPD.

- I punti presa e i collegamenti diretti, previsti non ac-cessibili devono essere comandati da punti accessibili tramite un interruttore di comando bipolare (le asole nei mobili le rendono accessibili).

- Si consiglia che almeno una presa della cucina e la presa della lavatrice siano P30 (schuko con terra centrale) e di predisporre in prossimità dell’ingresso dell’eventuale tubo del gas una alimentazione elettrica

6 InformaImpresa Venerdì 17 giugno 2011

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