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Ravvedimento operoso dell’omessa presentazione del modello f24 a saldo zero: modalità di calcolo delle sanzioni

Con la risoluzione n. 36/E del 20 marzo 2017, l’Agenzia delle entrate definisce le modalità di calcolo delle sanzioni relative al ravvedimento dell’F24 a saldo zero.

Con la risoluzione n. 36/E del 20 marzo 2017, l’Agenzia ha chiarito come devono essere calcolate le sanzioni, in ipotesi di ravvedimento operoso, da corrispondere nell’ipotesi di omessa o ritardata presentazione del modello F24 a saldo zero.

Come noto, i crediti che risultano dalle dichiarazioni fiscali possono essere utilizzati per compensare debiti fiscali e contributivi dal giorno successivo a quello di chiusura del periodo di imposta per cui deve essere presentata la dichiarazione da cui risultano i suddetti crediti.

L’istituto della compensazione è sottoposto ad alcune regole tra le quali quella che impone a tutti i contribuenti, titolari o meno di partita Iva di presentare e trasmettere telematicamente il modello F24 a zero per effetto di compensazione.

Ai sensi dell’art. 15, comma 2-bis, del D.Lgs. n. 471/1997, per l’omessa presentazione del modello di versamento contenente i dati relativi alla compensazione è prevista una sanzione pari:

  • € 50 se il ritardo non è superiore a 5 giorni lavorativi;
  • € 100 se il ritardo è superiore a 5 giorni lavorativi.

Il contribuente può tuttavia regolarizzare la violazione mediante l’istituto del ravvedimento operoso di cui all’articolo 13 del D.Lgs. n. 472/1997, presentando il modello F24 a zero in cui indicare le somme compensate, il credito utilizzato e la sanzione ridotta.

La citata risoluzione n. 36/E ha precisato che la sanzione si determina in maniera diversa a seconda dell’intervallo temporale che intercorre tra la violazione e la relativa regolarizzazione così come di seguito riportato.

Sul tema l’Agenzia ha chiarito che si applicherà la riduzione di 1/9 (lett. a-bis art. 13, D.Lgs. n. 472/1997):

  • alla sanzione base di € 50, se la delega di pagamento a saldo zero viene presentata con un ritardo non superiore a 5 giorni lavorativi (€ 5,56);
  • alla sanzione base di € 100, se la delega di pagamento a saldo zero viene presentata con un ritardo superiore a 5 giorni lavorativi ma entro 90 giorni dall’omissione (€ 11,11).

Trascorso il termine di novanta giorni e qualora ne ricorrano le condizioni, torneranno applicabili le diverse ed ulteriori riduzioni di cui alle lettere da b) a b-quater) dell’art. 13, comma 1, del D.Lgs n. 472/1997, da commisurarsi alla sanzione base di € 100,00.

In particolare, sarà dovuta la sanzione di:

  • € 12,50, se la delega di pagamento a saldo zero viene presentata entro un anno dall’omissione (lettera b, art. 13, Lgs. n. 472/1997);
  • € 14,29, se la delega di pagamento a saldo zero viene presentata entro due anni dall’omissione (lettera b-bis 13, D.Lgs. n. 472/1997);
  • € 16,67, se la delega di pagamento a saldo zero viene presentata oltre due anni dall’omissione (lettera b-ter 13, D.Lgs. n. 472/1997);
  • € 20, se la delega di pagamento a saldo zero viene presentata dopo la constatazione della violazione ai sensi dell’articolo 24 della legge n. 4 del 1929 (lettera b-quater 13, D.Lgs. n. 472/1997).

 

  • Data inserimento: 27.03.17
  • Inserito in:: FISCO
  • Notizia n.: 3239